(…) Ore di lavoro. Tratti di pennello. Colori mischiati per trovare la tinta perfetta da apporre su una tela.
Acidi, liquidi tossici. Infiammabili. Respiro veleno. Soffoco. Ma questa è arte. Questo è l'artista. Come un ballerino con i pollici fasciati in bende e sangue. Un attore che digiuna per mesi per ottenere una parte. Cambiare la propria vita, dedicarsi. Donarsi. Arte è dono.. Arte come donare una tela bianca. Una vita su cui si scrivono altre vite. Una vita senza selezioni. Aperta a tutti, disabili, bambini, senza aborti. Solo selezione naturale: essere in un posto in un momento.
Arte in officina, lavoro di squadra. Sovrapposizioni. Arte per tutti, ognuno fa da se. A 7 mesi se ti ricoprono la mano con il colore, dipingi. Se non vedi dipingi. Se non hai mani dipingi. Se non hai piedi dipingi. Con il cuore che batte. Il tuo respiro è arte. Tutti sono arte ma non tutti sono artisti. Quel quadro non è finito. Eppure quel quadro vorrebbero comprare. But it's not his vision. Non è la sua visione. L'artista. Lui lo vede il suo quadro. Lo ha già nella sua mente. Lo deve solo appoggiare su tela tramite occhi, mani, con il corpo, la mente, si dedica con tutto ciò che ha e condivide. Condividere. A volte non piace condividere. Proprio questa è una delle grandezze di Giovanni Greppi, artista contemporaneo italiano. Condividere l'arte. Farla diventare performance. Arte che accade al momento. Arte fruibile. Arte accessibile a tutti. Arte che accade nel momento e scrive il futuro. Arte per i piccoli sguardi. Arte per persone speciali, diverse. Diversamente abili. Abilità di cuore questo richiede l'essere artista. Condividere ed emozionarsi per emozionare. Passare una sensazione. Lasciare una traccia su una tela. Arte protagonista innegabile di questa esposizione alle Officine Generali di Pisa. (…)

Antilla Holden